Ukulelezaza a Vicenza!


Come accennato nell'ultimo articolo, possiamo ora confermare ai nostri lettori tutti i dettagli relativi al workshop organizzato dall'Aquila Corde, naturalmente a Vicenza, per l'8 e 9 Novembre prossimi.

Per chi non lo sapesse un workshop (o seminario che dir si voglia) non è altro che un incontro tra un musicista di esperienza, e con attitudine all'insegnamento, e un gruppo di persone intenzionate a far tesoro degli insegnamenti altrui.

Chiunque può paretecipare, dai più inesperti agli assi dell'ukulele.

Se sarete bravi allievi un giorno potreste essere in grado di fare questo:



Niente male no? ;-)

Di sicuro i nostri lettori che vivono dalle parti di Vicenza avranno già organizzato il fine settimana. Per chi risiede altrove, aggiungo solo che Vicenza è una bellissima città da visistare, specie in questa stagione ;-)

Segue il coumicato ufficiale dell'iniziativa:


Ukulelezazà: a Vicenza uno dei più importanti ukulelisti europei

Il 2008 sarà senza dubbio ricordato a Vicenza per le celebrazioni palladiane, ma sicuramente anche per la scoperta dell’ukulele, che ha contagiato vicentini e turisti nei primi caldi giorni di luglio in occasione di UKeIt, festival italiano dedicato allo strumento, diventando un vero e proprio fenomeno di costume. Stato di grazia che per molte persone dura tuttora, tanto più dopo la nascita di un Ukulele Club vicentino.

E nel prossimo fine settimana arriverà a Vicenza anche Ukulelezaza, giovane musicista belga noto tra gli appassionati dell’ukulele (ma anche su YouTube e MySpace) per la sua magica mano destra e come un maestro nello stile tradizionale. Remco Houtman-Janssen (vero nome di Ukulelezaza che tradisce le sue origini olandesi) può vantare una già lunga esperienza di concertista (da solo, con band europee e hawaiiane) unita ai numerosi workshop tenuti nei vari festival internazionali.

La presenza dell’artista nordeuropeo in città avrà un programma particolarmente intenso, con due concerti e due workshop: venerdì 7 novembre, dalle 19, Uke-aperitivo presso il Nuovo Bar Astra in Contrà Barche; sabato 8, dalle 16, workshop sulle tecniche della mano destra e della mano sinistra presso il Laboratorio Giovani Artisti Italiani in Contrà delle Barche 55 (di fronte al Teatro Astra); sabato sera, dalle 22, concerto all’Osteria alla Quercia a Villabalzana; infine domenica mattina, dalle 10, nuovo workshop dedicato ai volontari DottorClown (ma aperto anche agli appassionati) sempre presso il GAI in Contrà Barche.

Durante i laboratori, saranno disponibili alcuni strumenti per chi si avvicina all’ukulele per la prima volta.

Quota di partecipazione: 10€

Per informazioni e adesioni scrivere a info@meccano14.org o contattare:

3485536510

oppure

3403464412

Qualche novità dal mondo delle 4 corde!


E voi vi chiederete:- ma qual'è questo mondo delle quattro corde?-

Non certo quello del violino, della viola, del contrabbasso, del basso elettrico, del liuto o del banjo...dico io...

Per carità...tutti strumenti rispettabilissimi...

Ma per noi ukulelisti/ukukuleliani il principe di tutti gli strumenti a quattro corde è uno...e a quello mi riferivo!

Bene...dopo questa premessa delirante e completamente fuori tema...passiamo subito alle novità.

E la novità, succosissima, è che ora anche in Italia esiste un punto di riferimento per chi volesse acquistare un ukulele di qualità a prezzi ragionevoli, e soprattutto da persone esperte e competenti.

Sto parlando del nuovissimo mercatino dell'ukulele in qualche modo emanazione della ormai celeberrima Aquila Corde Armoniche di Vicenza.

Vi basterà dare una veloce occhiata al catalogo del negozio virtuale per rendervi conto che il ventaglio di offerte è interessante.

Si passa da strumenti economici e alla aportata di tutti ad altri decisamente più impegnativi (abbastanza da sbavare davanti al monitor per qualche minuto), passando per curiosità varie (il modello WaterMelon mi fa impazzire, i modelli vintage rinnovati li ho sognati stanotte! ), utili accessori, libri CD, DVD, fusaie, noccioline, tricche e tracche e bombe a mano.

Insomma, c'è tutto quello che un ukulelista alle prime armi possa desiderare, più qualche chicca per i collezionisti più esigenti.

Non manca neanche uno spazio "desiderata", per chi avesse richieste specifiche. Personalmente l'ho provato e la risposta è stata, oltre che velocissima, a dir poco sorprendente! ;-)

Il resto...sta a voi scoprirlo!

Di sicuro rimane il fatto che è stata finalmente colmata una scandalosa lacuna che discriminava la comunità ukulelistica Italiana, costretta, fino a ieri, a rivolgersi a negozianti di strumenti musicali completamente profani in materia di ukuelele, a eBay, a zii di ritorno dagli states, o a siti stranieri (seppure validi, come per esempio: UkeSurfer, TheUkuleleShop ) con gli inevitabili costi di spedizione aggiuntivi e problemi di comunicazione.

Per il resto...riporto al volo una voce di corridoio che però dovrà ancora trovare conferma e megliore collocazione su queste pagine:

Potrebbe anche darsi che il giorno 8 Novembre, in luogo e orario da definirsi, si tenga un interessantissimo seminario (o "workshop" che dir si voglia) a cura di UkuleleZaza in persona. Vi terremo informati!

Per oggi è tutto gente!

Saluti dal mondo delle quattr ... pounch!

Ahi! ci sono ricascato! :D

UKEit L'UKULELE ITALIANO - VOLUME 1


Vi avevo detto che dopo il 4 e 5 Luglio il mondo della musica Italiana non sarebbe più stato lo stesso no?

Ebbene, confermo tutto!

Il giardino del teatro Astra di Vicenza (sede dell'ormai famoso primo festival dell'ukulele in Italia) è stato indicato da fonti ufficiali come l'epicentro del terremoto ukulelistico che ha sconquassato dalle fondamenta il mondo musicale della nostra amata e sonnecchiante penisola.

Un focolaio di contagio da ukulele-mania che non mancherà di portare i suoi frutti, e già sappiamo che il prossimo anno il pubblico del festival sarà cresciuto esponenzialmente...perchè come sapete il "morso della pulce" non dà scampo! ;-)

Ma per parlare del festival è ancora troppo presto. In effetti non voglio scrivere nulla fino a quando non avrò avuto un po' di belle foto per offrirvi una panoramica esauriente di tutto quello che è successo.

Con questo post quindi mi limiterò parlarvi del CD che è uscito in contemporanea con le date del festival: UKEit L'UKULELE ITALIANO - VOLUME 1.

Inutile dire che è un CD imperdibile per tutti quelli che sono appassionati o anche solo incuriositi dall'ukulele. Perchè proprio il nostro piccolo strumento è l'unico comun denominatore che lega con un filo tutte le 22 tracce del disco.

Ci sono artisti da tutto il paese, sonorità tra le più varie, pezzi inediti o classici del repertorio Italiano, formazioni di ogni tipo: solisti, duo, trio o band al completo.

L'unica vera costante è l'ukuele!

Ma cominciamo dall'inizio:

1) Uketrio: L'ukulele Italiano

Canzone redazionale la definirei ;-)

Molto carina, saltellante al punto giusto, scritta dai Barlumen Boys insieme a Pacifico, con il supporto di molti degli artisti che poi ascolteremo nel resto del disco.

Il testo costituisce una perfetta presentazione dello strumento per i non addetti ai lavori ;-)

2) Fabio Koryu Calabrò: Aquaburgo

Gran bella canzone.

Semplice ma sempre elegante accompagnamento a tempo di walzer ulteriormente impreziosito dal violino.

Non sono sicuro di aver afferrato a fondo il senso del testo...ma indubbiamnete la canzone allude con grazia e ironia a qualcosa di molto interessante...con ulteriori ascolti confido di approfondire la comprensione delle liriche.

Il verso più memorabile?:

-Con una maschera addosso non ci si scaccola!-

3) Adriano Bono & Tribù Acustica: Tintarella Di Luna

Sospendo il giudizio per evidente conflitto d'interessi...

...comunque è fichissima! ah ah ah :D

4) Pacifico: L'Inverno Non C'E' Più

Altra canzone originale che aumenta il peso specifico di questa antologia. Con canzoni come queste verrebbe bene anche un album antologico dedicato alla balalaika ;-)

(e perchè non dovrebbe d'altronde?!?!??!)

5) Donati e Olsen: Salsa Di Lumache

Dicono tutti che l'uku si presta alla musica comica...ebbene, allora questo pezzo è perfetto!

Sembra uscire dalle porte semiaperte di un teatro di varietà degli anni '30...divertente e anche di più!

6) Cappa E Drago: Paroxetina 20mg

Uno dei pezzi con ritmo più trascinante del disco. Di quelli che ti fanno dondolare la testa come neanche un rapper del Bronx con megasubwoofer sull'auto ;-)

Saranno le body-percussion di Daniel Plentz, sarà quell'infallibile battito di mani, ma questo pezzo ha un gran pompa :D

In più è ben strutturato e ben eseguito, ma soprattutto ben scritto.

Solo...ancora non ho capito se agli autori piace o non piace questa benedetta paroxetina...ma direi che è irrilevante ;-)

7) Stefano Tessandri: Dove Andrai

Carina.

Se chiudo gli occhi mi sembra di stare attorno a un falò in mezzo a qualche deserto del nord America.


8) Luca Gemma: Naturale

Piacevole e piena di grazia.

Mi piace!

9) Veronica Sbergia: Se Stasera Sono qui

Gran classicone firmato Mogol-Tenco.

La Veronica immancabilmente rende giustizia agli autori con la sua voce dolce e sensuale.

Forse con un po' più produzione in sala sarebbe venuta ancora meglio...ad esempio nella versione dal vivo, al festival, c'era anche il contrabbasso...e il risultato è stato incantevole...da brivido costante per tutta la durata della canzone...

10) Ugo e Casimiro: Spicchio Di Luna

Questa canzone mi fa piangere.

Naturalmente la confessione va presa come un complimento.

C'è qualcosa nel suono del flauto da naso, e forse nella canzone stessa, di profondamente commovente.

Mentre scrivo ascolto...e mi sto mettendo letteralmente a piangere...

11) Max De Berbnardi: Tuca Tuca

Ah ah ah :-D

Azzeccatissimo avvicendamento!

Il Tuca Tuca di Max spazza via la malinconia della canzone precedente e si riparte da capo. E' come lo zenzero tra un boccone di sushi e l'altro ;-)

L'assolo si ukulele amplificato e leggermente distorto è da enciclopedia!

Bravo Max! :)

12) Selton: L'Armando

Hi hi hi...molto carino.

Tutti bravi! :)

Anche questa viene dritta sparata dal mondo del cabaret...che non guasta mai!

13) Enrico Farnedi: Lena

L'ukulele è lo strumento confidenziale per eccellenza.

Sarà per questo che ad Enrico ha strappato questa canzone dall'alltissimo tasso di intimismo?

Senza dubbio!

Molto bella!

14) Jontom: Umida

Ma torniamo pure ai giorni nostri.

Suono attuale per uno strumento che fin troppo spesso viene associato a un certo gusto retrò.

Questa canzone suona attuale...e di sicuro il suono dell'uku non stona in questo contesto ;-)

15) Thomas Blackthorne: Non voglio Crescere Più

La prima volta che ho ascoltato questa canzone, non conoscendola, mi son detto:-...ma questo Blackthorne è un vero genio!!!-

Poi ho visto che il pezzo è firmato Tom Waits...e tutto è stato chiaro.

Comunque l'arrangiamento del pezzo è molto piacevole, sperimentale a suo modo , indubbiamnete interessante.

16) Carlo De Toma: Maramao

Cos'è questa...?

Bossa?

;-)

Bello!

Maramao perchè sei morto in ritmo bossa poteva venire in mente solo al nostro amico Carlo...che tra l'altro dimostra di saper cantare molto bene...bella voce, ricca di basse.

Pezzo molto piacevole.

17) Frankie Hi-NRG MC: Quelli Che Benpensano

Pezzo storico e bellissimo.

Autore di grande spessore di cui sono fan da sempre.

Accostamento con l'ukulele?

Audace.

Riuscito?

Forse no.

La versione secondo me non funziona molto...ma non è detto che l'impresa fosse impossibile in partenza.

Semplicemente questo esperimento non ha funzionato.

Fermo restando naturalmente che è solo la mia opinione ;-)

18) Bandaradan: Ma Che Bell'Uk

Reggae?

Liscio?

Musica messicana ma senza mariachi?

Poco importa il genere...questo pezzo non mi conquista!

19) Scampaforche: Ines, Mi Capisci Opure No?

Hi hi hi ;-)

Molto interessante...

Sembra Alberto Camerini in preda a una crisi di ukulelismo...

Sonorità sperimentali e accattivanti...

Produzione e arrangiamento ben curato...

Forse il vocoder sbrodola un po' troppo...ma non credo proprio che il testo risulti incomprensibile a causa di questo abuso ;-)

Cos'è?...un monumento all'incomunicabilità di coppia?

O un satira nei confronti dell'ermetismo degli autori più raffinati?

In ogni caso...questo pezzo mi piace un casino :-D

20) Ferruccio Spinetti e Petra Magoni: Un Colpo Al Cuore

Wow!

Questo contrabbasso canta!

21) Elegante: Non Si Può

Non dico che metterei questa canzone come sottofondo per una cena romantica...però è molto interessante.

Meriterebbe uno studio accurato dell'armonia...o forse...è uno studio sull'armonia? ;-)

Comunque le canzoni con solo il titolo mi sono sempre piaciute.

Mi sembra che, seppure con procedimento ellittico, dicano moltissimo ;-)

22) Mimmo Peruffo e Daniela Gaidano

E ora avrete l'onore di ascoltare un banjolele degli anni '20 con corde in vero budello...non capita tutti i giorni direi!

Questo raro piacere lo dovete al patron della ormai celeberrima Aquila Corde: Mimmo Peruffo in persona!

Affiancato in questo divertissement musicale, come nella vita, dalla sua compagna Daniela Gaidano alla viola.

Che coppia meravigliosa! :)

22bis)

Poteva mancare una ghost track dopo 22 tracce regolari?



Insomma...

Un CD lunghissimo ;-)

Praticamente per ascoltarlo tutto bisogna prendere un giorno di ferie ;-)

Eppure la tensione rimane sempre alta, perchè gli stili e le sonorità sono vari, le canzoni interessanti, gli arrangiamenti godibili, e l'ukulele sempre in piano.

Forse è quest'ultima caratteristica che rende quest'antologia così accattivante? :-)

Correte al negozio a comprarlo! ;-)

Wow!


Che evento clamoroso è stato il festival! ;-)

Appena trovo un attimo vi racconto tutto :-D

Let's Festival!



Ci avviciniamo finalmente alla data d'inizio del primo festival dell'ukulele in Italia che, come sapete, si terrà il 4 e 5 Luglio in quel di Vicenza.

Sapete già anche che il festival nasce grazie all'iniziativa dell' Istituto Barlumen e al sostegno di Aquila Corde e che i ragazzi non si sono certo risparmiati, come potete vedere dal programma ufficiale dell'evento.

Ma noi non ci siamo accontentati di conoscere il programma e abbiamo voluto indagare nel dettaglio riguardo tutto quello che succederà...e per prima cosa abbiamo rivolto delle domande alle menti che hanno concepito l'evento:

Adriano B: Come vi è venuto in mente di organizzare il primo festival dell'ukulele
in Italia?

Barlumen: Abbiamo fatto uno più uno: a Vicenza ci siamo esibiti parecchie volte con i nostri show di radio dal vivo, conosciamo un po’ di gente che organizza concerti e festival; a Vicenza c’è soprattutto Mimmo Peruffo di Aquila Corde... non è stato difficile convincere tutti a provare.

Ab: Che cosa succederà esattamente durante le due giornate di questo
festival?

Barlumen: Chi lo sa? Le cose sicure sono i concerti del venerdì e del sabato (v. programma a parte) e i workshop per bambini e adulti rispettivamente di Fabio Calabrò e del grande James Hill. Quel che succederà in mezzo sarà tutto da scoprire: è la prima volta che tanti ukulelisti italiani si trovano tutti insieme. E non solo ukulelisti: avremo anche un fachiro e dei veri cantastorie hippy!

Ab: Oltre i live veri e propri ci sono in programma altre varie amenità ?

Barlumen: E’ la prima edizione: siamo stati prudenti quindi niente feste annunciate, ma molte che nasceranno spontaneamente.

Ab: E il disco...come nasce?

Barlumen: Ci piaceva fare un disco antologico che non ruotasse intorno a un genere musicale o a una “scena” vera e propria, ma intorno a uno strumento musicale minuscolo. Abbiamo cominciato a cercare sul web e a telefonare in giro e a ricevere i primi demo. La maggior parte delle canzoni presenti sul cd le abbiamo prodotte noi nel nostro studio a Milano, quindi è stato un grande lavoro: registrare, editare, mixare...22 artisti sono tanti, anche se qualcuno si è arrangiato egregiamente da solo...

Ab: Avete notato qualche interessamento o curiosità particolare da parte del
pubblico riguardo questa iniziativa?

Barlumen: Grande successo dell’iniziativa dell’ukulele marchiato UKEit, il disco non è ancora uscito ma già è stato trasmesso da Popolare Network...insomma siamo soddisfatti.

Ab: Avete ricevuto molte risposte da parte degli ukulelisti Italiani? Voglio
dire: ne avete lasciati molti a casa?

Barlumen: Molte, molti sono rimasti a casa per motivi diversi, ma il cd avrà un volume due e il festival contiamo di farlo durare a lungo.

Ab: Riguardo l'edizione 2009 del festival quale risposta accendiamo?:

a) ci stiamo già pensando!
b) vediamo prima come va la prima...
c) mai più festival dell'ukulele!

Barlumen: Decisamente la a)...e avremmo anche delle certezze ma per scaramanzia... meglio star zitti ;-)

Bene...qualche curiosità ce la siamo tolta ;-)

Adesso che ne sapete di più...cari i miei ukulelisti Italiani (o sapsiranti tali)...disdite tutti i programmi che avevate per il prossimo week-end, cominciate pure a comprare i bigglietti del treno, accendete il motore dei vostri camper, cominciate a lucidare il manico del vostro strumento ed a sgranchire le dita perchè il giorno del nostro primo raduno è vicino!

Preparatevi alla tempesta du ukulele che piomberà su Vicenza e sappiate che dopo il 5di Luglio... NULLA SARA' COME PRIMA!!!

(almeno per quanto riguarda l'ukulele in Italia ;-)

Auto-Intervista a Renèe

Salve a tutti!
Da una remota isola del pacifico riesco a pubblicare l'Auto-Intervista di Renèe da Genova.
Mi mancate molto ma sono in mezzo ad un sacco di lavoro!

Se non invitate al festival me, Adri-B e Renèe me la lego al dito e compro solo corde Hilo!!!!

Ahahahaha

Vai Renèe ....

D Presentati

R Ciao sono Renèe, vivo a Genova e sono un musicista autodidatta e non, e da poco tempo un suonatore di ukulele

D In che senso "autodidatta e non"?
R Ho cominciato con la chitarra per poi passare al basso e poi sempre come autodidatta piano, batteria percussioni, ocarina...poi dal 2000 suono il violoncello ma lo studio con il maestro, da soli è abbastanza improponibile.

D Come hai conosciuto l' ukulele?
R Eh, lo suonava marylin in "a qualcuno piace caldo" ma non ne avevo mai visto uno vero fino all'anno scorso: un mio amico lo ha avuto in regalo e poi me ne ha regalato uno il giorno del mio matrimonio...e comunque è stato amore a prima vista.

D Per la moglie o per l'uke?
R Per tutti e due naturalmente.

D Cosa ti piace di più in questo strumento?
R Direi tutto. E' piccolo, maneggevole, riesci a suonarci qualsiasi cosa edèpiacevole da toccare, crea un'atmosfera particolare che cattura immediatamente l'attenzione di tutti,è uno strumento con cui giocare.

D Conosci altre persone che suonano l'uke? Oltre all'amico che te lo ha regalato, intendo?
R Beh, in realtà oltre a Toni solo Marco che aveva regalato l'uke a Toni e se ne era comprato subito un altro. Quindi a Genova siamo in tre! No, in realtà credo che ci sia abbastanza gente che sta scoprendo questo strumento ultimamente.

D Progetti per il futuro con l'ukulele?
R Continuare a suonare e conoscerlo sempre meglio, comprarmi un "jenny concert"
amplificato, e vedere se con gli amici riusciamo a concretizzare un progetto di live a tre ukulele+percussioni+voci. Poi mi piacerebbe, come ad Andrea, organizzare un festival e anche portare in Italia Bosko & Honey, se non li avete mai sentiti cercateli su youtube.

D Grazie. Aloha
R Aloha

(Nota di Andrea: Fortunatamente il Festival è stato organizzato dalla Aquila Corde :) )

Blue Devil Jazz!


Come annunciato torniamo alla carica con nuovi interessantissimi contenuti che faranno senz'altro la vostra felicità.

In quest'occasione continuiamo con il censimento degli ukulelisti Italiani e vi presentiamo un musicista che abbiamo scoperto spulciando gli schedari segreti dei clienti della Aquila Corde Armoniche di Vicenza.

A dirla tutta il personaggio che ci accingiamo ad intervistare ci è stato segnalato proprio dal grande Mimmo Peruffo (inventore e produttore delle più apprezzate corde per ukulele al mondo) ed è stato già selezionato per il festival dell'Ukulele Italiano di cui già sapete qualcosa.

Il nostro nouvo amico si chiama Carlo De Toma e stabilisce da subito un paio di primati (quantomeno su queste pagine): primo ukulelista censito proveniente dal sud d'Italia (è orgogliosamente Pugliese), e primo specialista del Banjulele contattato!

E vogliamo parlare del suo impeccabile stile?:




Uno dei suoi alias in arte (e nella rete) è BlueDevilJazz e vi consiglio di dare un'occhiata ai video caricati perchè quello che ha da offrirvi è del vero jazz vecchia maniera, come non se ne sente dai tempi in cui l'ukulele faceva faville come il fumaiolo di un piroscafo a vapore!

Ma sentiamo cosa ci racconta lui stesso:

AB:Quando hai cominciato a suonare l’ukulele? Come è capitato?

BDJ: All'inizio del 2006, per par condicio musicale, mi spiego meglio: in quell'anno navigando in internet ho scoperto la lega dei banjoisti italiani e mi sono iscritto. Lì ho reincontrato Renzo Bagorda, pugliese anche lui come me, uno dei più esperti banjoisti italiani. Renzo lanciò l'idea di una Banjo Band e così abbiamo dato vita ai Timeless Banjos che è ancora in attività. Renzo suona tre tipi di banjo e cioè il tenore, il plectrum ed il cinque corde, mentre io suonavo già il tenore ed essendo prevalentemente chitarrista ho incominciato a suonare anche il banjo chitarra ma me ne mancava ancora uno e così ho incominciato a suonare il banjo ukulele per pareggiare: tre a tre!!

AB: Che cosa ti attrae di questo strumento? Quali sono i suoi pregi secondo te?

BDJ: Senza dubbio il suono antico ma al contempo duttile e completo.

AB: Che tipo di apprendistato hai ricevuto?

BDJ: Mi sono avvalso delle mie esperienze chitarristiche pur capendo di avere tra le mani uno strumento diverso e quindi dalle differenti tematiche espressive; ehh che bella frase ad effetto che mi è venuta!!
Molto mi ha aiutato Internet, perchè questo mezzo è insostituibile per ogni forma di conoscenza cosiddetta di nicchia.

AB:Hai qualche dritta al riguardo da dare agli ukulelisti Italiani?

BDJ: Poichè è uno strumento poco popolare da noi, Internet fornisce un grande aiuto, sia Youtube e simili, persino ebay, poi ci sono dei siti fatti molto bene per la conoscenza degli accordi come per esempio Sheep Entertainment di cui do l'indirizzo se qualcuno non lo conoscesse:

Sheep Entertainment


AB: Quali tipi e quanti ukulele possiedi al momento e come te li sei procurati?

BDJ: Attualmente possiedo un banjolele Gold Tone de luxe con hardware dorato che ho comprato online da Elderly negli U.S.A.
E poi ho giusto per studio un ukulele Tenson che uso anche di notte perchè non essendo uno strumento di qualità suona poco forte. Ora sto pensando di comprare sempre online, moglie permettendo, uno strumento un po' più serio.

AB: Che accordatura usi, GCEA con Sol rientrante o altre?

BDJ: Per carattere, abitudini e cultura cerco di cambiare il meno possibile l'anima degli oggetti e soprattutto anche degli strumenti, pertanto uso la gCEA.

AB: Che corde usi?

BDJ: Solo e unicamente Aquila Corde e non certamente solo perchè sono Italiane, ma perchè per me sono le migliori!
Anzi a proposito devo dirti che a Mimmo Peruffo di Aquila Corde, per il banjo ukulele, chiedo solo mute con la terza corda non avvolta per una maggiore uniformità di timbro e per una uguale durata nel tempo.

AB: In che rapporti stai con il Sol rientrante?

BDJ: Come ti dicevo prima prendo le cose come sono, pertanto non suono l'uke pensando alla chitarra, mi piace così e lo trovo di grande effetto nei rolls.

AB: Suoni l’ukulele tutti i giorni?

BDJ: In questo periodo sì, alcune ore ogni giorno alternandolo con la chitarra.

AB: Ti sembra uno strumento addatto al tuo genere? Per quale ragione?

BDJ: L'ukulele ha due problemi: primo è poco conosciuto, specialmente in Italia, e secondo, data la sua apparente facilità di approccio, è diventato appannaggio dei musicisti dilettanti, per cui è un po' ghettizzato. Invece è uno strumento abbastanza completo e quindi ci puoi suonare di tutto, poi essendo io un appassionato di Jazz tradizionale, lo trovo molto utile per ricreare atmosfere ormai perse nel tempo.

AB: Lo usi per accompagnare il canto o anche in assolo?

BDJ: Essendo Barese faccio un paragone ittico-gastronomico: da noi si dice che la morte del polpo è la cipolla, così per accompagnare la voce l'ukulele va molto bene. Per quanto mi riguarda essendo io un musicista che canta di solito quando mi accompagno con l'ukulele, inserisco spesso anche una parte strumentale.

AB: Qual è la reazione del pubblico o dei colleghi musicisti quando ti vedono imbracciare il tuo inusuale (almeno in Italia) strumento?

BDJ: Molti anni fa il pianista jazz Giorgio Gaslini, parlando di musica, mi disse che l'ignoranza non ha mai generato cultura, per cui i musicisti che non lo conoscono credono che sia un giocattolo, inizialmente lo snobbano poi lo ascoltano e dicono:- però, suona!-

AB: Il tuo ukulele è mai stato oggetto di qualche forma di pregiudiziale disprezzo, o viceversa ammirazione, da parte di chicchessia?

BDJ: Come ti dicevo è tutto legato alla conoscenza, infatti chi non lo conosce affatto mi costringe a ripeterne più volte finanche il nome!

AB: Il fatto di essere tra i pionieri dell’uku in Italia ti rende orgoglioso e geloso di questo primato oppure sei per il proselitismo?

BDJ: Non sono nè per l'elitarismo nè il proselitismo, lo suono e basta, perchè quando lo si ascolta poi tutto è più facile. Comunque io ho una visione a tutto campo dello spettacolo, per cui l'ukulele è un tassello importante insieme alla scelta del repertorio, alla comunicazione con il pubblico, la presenza scenica, ecc.

AB: Hai qualche aneddoto particolare da raccontarci riguardo il tuo ukulele?

BDJ: Ultimamente sono stato invitato ad un concerto per l'Unesco e l'organizzatore che mi conosce come chitarrista vedendomi arrivare con il banjo ukulele mi ha chiesto tra l'impaurito e il perplesso:-....e non hai portato la chitarra?-, salvo poi dire anche lui, dopo l'esibizione:- però, suona!-

AB: Conosci personalmente altri ukulelisti in Italia?

BDJ: Quando ho incominciato ha suonare il banjo ukulele in concerto ironicamente mi presentavo come il miglior suonatore di banjo ukulele, per il fatto di essere l'unico in Italia, invece per fortuna ora so di essere in buona compagnia, anche se per questioni geografiche ne conosco pochi di ukulele player, come dicono in America.

AB: Secondo te esiste un profilo psicologico preciso dell’ukulelista?

BDJ: Senza ombra di dubbio, se sei del tutto normale non scegli uno strumento così lontano dalla nostra cultura.

AB: Che cosa il tuo carattere ha in comune con il tuo strumento?

BDJ: Quanto spazio ho per rispondere? ok cerco di sintetizzare: la curiosità, la sorpresa, l'inventiva, il gusto del paradosso, il senso dell'ironia, il gusto del gioco, il volersi mettere sempre in discussione, il voler cambiare le carte in tavola (in senso musicale ovviamente), l'onestà, la franchezza, la genuinità e tante altre cose.

AB: Cosa ci stai preparando per il festival di UkeIt?

BDJ: Come ben sai essendo un festival Italiano, mi hanno chiesto se possibile di interpretare brani in italiano. Io ho risposto che per formazione musicale non amo molto le canzoni italiane, ma che per l'occasione lo farò a patto di strapazzarle e stravolgerle: hanno accettato incondizionatamente!


Bene ora che ho risposto alle tue domande me ne faccio una da solo:

BDJ: Hai qualche progetto in caldo?

BDJ: Sì, di dedicarmi anche all'ukulele baritono.

BDJ: Forse perchè come chitarrista è più vicino alla tua sensibilità musicale?

BDJ: No, per un motivo geografico, perchè come ben sai in USA abbreviano tutto e il baritone ukulele è comunemente chiamato bari, perciò è destino che a suonare il bari sia io che sono di... Bari!

E' già finita l'intervista? Però, dai!! Non si fa così!!! Ricominciamo?

Comunque ora vorrei approfittare dello spazio che mi dai per salutare e ringraziare Cappa e Drago e tutto lo staff di Barlumen che tanto si stanno adoprando per far partire questo primo festival italiano dell'Ukulele.

Beh, però alla fine sono riuscito a dire una cosa seria!

Ciao a tutti!

Carlo

AB: C'è qualcosa da aggiungere alla vulcanica vitalità di questo giovanotto?!?! :)

Per chiudere inbellezza il post dico solo che non vediamo l'ora di vederlo in azione sul palco del UkeIt!!! :)







Un sacco di novità!


Per Bacco!!!

L'ultimo post risale quasi a tre mesi fà!

Qualcuno avrà pensato che abbiamo appeso penna e/o ukulele al chiodo!

Invece non è affatto così!

Il vecchio inossidabile B-Ja aveva annunciato che avrebbe staccato un attimo perchè oberato dal lavoro, ma sappiamo bene che presto tornerà su queste pagine più accanito che mai.

Da parte mia negli ultimi mesi mi sono letteralmente seppelito in sala di registrazione per la produzione del nuovo album di Radici Nel Cemento, e non vedo l'ora di farvi ascoltare qualcosa, visto anche che il suono incantevole dell'ukulele fa la sua comparsa qua e là tra le tracce del disco...a breve bne parleremo meglio.

Altre novità?

Beccatevi questa:




Ebbene sì...siamo lieti di informarvi che un collettivo di creativi (o una factory come amano definirsi loro stessi) con base alla Bovisa sta organizzando il primo Festival dedicato all'ukulele in Italia e, se questo non fosse già abbastanza, anche un CD concepito in funzione di questo piccolo ma fenomenale strumento a quattro corde.

Loro si chiamno Istituto Barlumen e, tra le altre cose di cui si occupano (come produzione di programmi radiofonici, sound design, consulenza musicale, discografia, edizioni musicali, spettacoli dal vivo e pubblicità), da qualche tempo a questa parte sono impazziti per l'uku e pare proprio che nei prossimi mesi ce ne faranno ascoltare di belle.
A breve...copriremo questa storia con la dovizia di particolari che merita...nel frattempo potete scoprire tutto sulle loro numerosissime e interessanti attività cliccando...esattamente...qui!

Ok...avrei molto altro da dirvi...ma non sono uscito completamente dal tunnel degli impegni...ma vi assicuro che tra breve le novità su queste pagine verranno giù a carrettate...quindi, tornate a trovarci spesso! :)

Anatomia di un ukulele


Rubrica di liuteria #1

Ok...eccoci di nuovo da voi con succulenti novità editoriali.

Con questo post infatti inauguriamo una nuova rubrica dedicata ad alcuni aspetti "tecnici" relativi al nostro strumento preferito.

Liuteria.

E' l'arte nobilissima di chi si dedica alla fabbricazione di strumenti a corde.

L'obiettivo di questa rubrica è di far conoscere alcuni aspetti di questa "misteriosa" arte agli utenti del sito.

Sia un suonatore in erba sia il musicista esperto potranno approfittare di queste pagine per guardare il loro strumento con un occhio nuovo e diverso, più consapevole di come nasca un ukulele dalle mani di un liutaio e ,allo stesso tempo, di come si possa intervenire sullo strumento andando a "smanettare" su alcuni suoi componenti.

Certe semplici modifiche, o più prudentemente "verifiche", sono alla portata di chiunque abbia un minimo di manualità e di pazienza e possono davvero fare la differenza tra uno strumento che bene o male suona e uno che risponde pienamente alle proprie esigenze.

Siamo sicuri che accoglierete con entusiasmo questa nuova avventura.

Per addentrarci nel mondo della liuteria ci siamo avvalsi della consulenza di un "esperto", il già più volte nominato SlidinBob.

Forse per eccessiva modestia il nostro "esperto" preferisce definirsi "costruttore di strumenti a corde" piuttosto che liutaio, ma devo confessare che, da profano, la prima dicitura mi sembra più che altro una perifrasi della seconda ;-)

In ogni caso SlidinBob ha fabbricato diversi cordofoni praticamente dal nulla, e questo lo rende ai miei occhi un vero "stregone" della liuteria ;-)

Grazie ai suoi insegnamenti da "maestro Jedi" possiamo oggi presentarvi uno schema dettagliato della struttura di un ukulele. Ci permettiamo addirittura il lusso di proporlo in versione bilingue, in modo che se vi capiterà mai di consultare una risorsa sul web in inglese non vi troverete troppo spiazzati.

Qiundi, imbracciate il vostro ukulele e cominciamo subito, dall'alto:

1) La paletta (headstock, peghead): E' quella che sta in fondo al manico e che ospita le meccaniche. Può essere piena (solid) ma può anche presentarsi con due "vuoti" al centro, come quelle della chitarra classica (slotted).

2) Le meccaniche (tuners): sono quelle che servono a regolare la tensione delle corde. Tradizionalmente l'ukulele monta dei bischeri (friction pegs) incastrati in appositi fori predisposti nel legno della paletta. Hanno l'estremità conica e funzionano a frizione nel senso che si tengono grazie all'attrito . Secondo i puristi della uke-attitude è l'unico sistema valido per un ukulele e pretendono di avere friction pegs anche su strumenti di grande valore. Ma è anche vero che già da tempo le meccaniche classiche, tipo quelle della chitarra per intenderci, stanno prendendo molto piede, forse perchè rendono l'operazione di accordatura decisamente più semplice.

3) Il capotasto (nut): è quel pezzetto sagomato di osso (bone), o anche plastica nei prodotti di fascia più bassa, sul quale poggiano le corde all'altezza in cui la paletta si incontra con il manico. Si usa l'osso perchè più il materiale è consistente e denso più la vibrazione della corda viene trasmessa inalterata al corpo dello strumento.

4) Il manico (neck): è il pezzo di legno che collega paletta e corpo, e lungo il quale corrono le corde. La parte finale del manico che si salda con il corpo si chiama "tacco" (heel). E' essenziale che il manico sia ragionevolmente dritto. Il discorso darebbe più complesso ma in linea di massima si può affermare che se vogliono vendervi uno strumento con il manico visibilmente storto...vi conviene scappare di corsa ;-)

5) La tastiera (fretboard o fingerboard): è la parte piana del manico, divisa in tasti. Non chiedetmi come mai, ma sembra che il legno di palissandro (rosewood) vada per la maggiore. Su un lato della tastiera, posizionati in modo da essere sotto gli occhi di chi suona ci sono i "pallini segna posizione" (dots). Servono a suggerire a colpo d'occhio al musicista dei punti di riferimento lungo tutta la tastiera (terzo tasto, quinto, etc. etc.)

6) I tasti: sono quei pezzettini di metallo che si succedono ad intervalli di lunghezza decrescente lungo tutta la tastiera. La distanza tra un tasto e l'atro è accuratamente studiata per far sì che la corda sia in grado di suonare una scala cromatica (ossia di mezzi toni) perfettamente intonata lungo tutta la lunghezza della tastiera. Bisogna notare che in altri contesti più "musicali" e meno "liuteristici" il termine "tasto" può riferirsi anche allo spazio di tastiera delimitata dai due omonimi pezzettini di metallo. Il taglio nel legno della tastiera che ospita i tasti si chiama "sede del tasto" (slot). . Se l'altezza dei tasti non è perfettamente regolare è probabile che la corda "frigga", ossia che sfiori i tasti stessi quando viene sollecitata e messa in vibrazione, generando un suono sporco e sgradevolissimo. Questo è uno degli incovenienti più comuni tra gli strumenti di fascia bassa o media.

7) Il corpo dello strumento (body): è la parte più grande dell'ukulele. Funge da cassa armonica e ha il compito di amplificare il volume del suono generato dalla vibrazione delle corde. Anche qui vale il discorso della densità del materiale, per cui i legni più utilizzati sono i più solidi, spesso i più cari, i soli che garantiscono un maggiore volume sonoro allo strumento.

Il corpo a sua volta è l'insieme di:

a) Tavola armonica (top): è la parte suoperiore, quella con il buco ;-)
b) Fondo(back): in alcuni ukulele è di plastica ed è bombata.
c) Fasce (sides): ho sentito che piegare le fasce per fargli fare quelle bellissime curve sia una delle fasi più laboriose della costruzione di un cordofono.
d) Rosetta (soundhole): E' il foro circolare posizionato al centro della tavola aromonica. Serve a far sì che il suono delle corde, dopo essere stato catturato e amplificato dalla cassa armonica, venga proiettato verso l'ascoltatore.
f) Catena (brace): questa credo sia roba molto tecnica. Diciamo che se non avete mai ficcato il naso dentro una rosetta, o se non vi si è mai spaccata una cassa armonica tra le mani, non vi sarà capitato neanche di vedere da vicino la catena ;-)
g) Catenatura interna (bracing): vedi sopra.
h) Controfasce (linings o kerfing lines): chiaro no? ;-)

8) Il ponte (bridge): componete fondamentale. E' quel pezzetto di legno vicino alla rosetta sul quale poggiano le corde all'altra estremità rispetto al capotasto. Ha il compito di trasmettere la vibrazione delle corde al corpo dello strumento. Il punto di contatto tra le corde e il ponte in effetti è l'osso del ponte (saddle). Per questo vale lo stesso discorso del capotasto, e insieme a quest'ultimo rappresenta forse uno dei campi d'azione più accessibili per chi voglia modificare alcune prestazioni del suo strumento. Quindi, presto, sentirete ancora parlare di capotasto e osso del ponte su queste stesse pagine.

Bene...grosso modo è tutto ;-)

Possono esserci altri accessori più o meno indispensabili come i piroli (bridge pins), il parapenna o battiplettro (pick guard), un profilo ornamentale (binding), un bottone per la tracolla (endpin) sul tacco dello strumento, un microfono interno (pick-up, trasducer o altro a seconda della tecnologia) e altri ancora...ma credo che per il primo numero di questa nuova rubrica possa bastare.

Il prossimo numero potrebbe essere dedicato ad approfondire la conoscenza e a scoprire le caratteristiche di alcuni dei componenti sopra menzionati...se avete richieste o suggerimenti non esitate a scriverci.

Alla fine del corso...saremo tutti in grado di costruirci un ukulele partendo dal ciocco di legno...non è magnifico?!?!?!?! :-D

Appartre gli scherzi...ringraziamo ancora il nostro "esperto" SlidinBob per la preziosissima consulenza, lo invitiamo già da ora per la prossima puntata, e avvertiamo che se qualcuno dovesse riscontrare qualche inesattezza...può star sicuro che è tutta farina del mio sacco! ;-)

A presto!

P.S.: prossimamente su questo stesso canale: una rubrica di carattere didattico che vi trasformerà in eccellenti ukulelisti; una intervista all'inventore e produttore delle corde per ukuelele più vendute al mondo (come forse già sapete è Italiano e produce in Italia); succose novità sul primo ukulele festival tutto Italiano, recensioni e molto altro ancora...

Ci siamo spostati

Il problema era che Altervista non permette a chiamate PHP esterne e quindi i post degli Ukulelisti su Blogger non poteva essere visto sul sito principale.

Il nuovo indirizzo è:
http://ukulele.890m.com

Adesso abbiamo tre situazioni:

1. Il vecchio sito su Altervista che rimane congelato senza News(Blog)
2. Questo nuovo sito che permette la collaborazione esterna scrivendo anche da Blogger.
3. Tutti i vecchi post del sito sono sincronizzati su Blogger!

Per leggere i vecchi post fate click su "Blog" nelle sezioni a destra delle news (Subito sotto il logo della Aquila Corde)

Quindi, dopo titubanze e imprecazioni ho pensato che fosse meglio fare così per dare la possibilità, a chi lo desidera, di diventare redattore e scrivere cose sensate (esempio lampante Adriano-B) sul nostro amato strumento.

Se volete scrivere sensazioni, interviste e quello che vi pare sull'Ukulele fatevi avanti. Con una mail vi attivo e potete iniziare a scrivere.

Abbracci
Andrea "B-Ja"

P.S. Tolgo facce da ukulele e in seguito inserisco il board. Scusate se non l'ho fatto prima ma stavo (e sono) incasinato.

Il vecchio B-Ja è tornato

Il vecchio e rugginoso B-Ja è tornato a casa.

Debbo innanzitutto ringraziare il mitico Adriano-B che ha veramente fatto un grande lavoro.
Sapevo che era un cavallo di razza.

Poi voglio ringraziare, cronologicamente, gli amici che simpaticamente si sono prestati per le interviste quindi grazie a. Il bravissimo Scampaforche, l'affascinante Veronica Sbergia,  il simpatico Zio Dennis e il tatuato (come me) e Max Bernardi .

In questo fine settimana mi rimetto a litigare con il sistema di blogging contemporaneo in modo da vederlo contemporaneamente sul sito e su Blogger.

Bene, speriamo che in questo 2008 si riesca a fare qualcosa di interessante, perlomeno conoscersi e suonare assieme.

Un'abbraccio a tutti.

P.S. Adri-B, che ne dici di intervistare il mitico liutaio di Como "Slidin' Bob"?



Max De Bernardi


Oggi abbiamo l'onore di intervistare il musicista che, a nostro modesto parere e per quanto ne sappiamo fino ad ora, si è insindacabilmente guadagnato il titolo di "master of uke" della penisola.

Si chiama Max De Bernardi ed è di Milano, ma la sua musica sembra provenire direttamente da un'ansa del Mississipi piuttosto che dai Navigli, e la sua voce è una delle più "nere" che vi possa capitare di ascoltare.

Dopo aver impararto a padroneggiare chitarre e vari altri cordofoni, già da parecchi anni si dedica anche al nostro strumento preferito.

E se non credete che sia il più forte, guardate questo video:

Bring it when you come



AB: Qando hai cominciato a suonare l’ukulele? Come è capitato?

Max: Ho cominciato a suonarlo nel 2002 dopo aver visto Joe Brown nel concerto in memoria di George Harrison (noto collezionista, suonatore e appassionato di ukes) suonare “I’ll see you in my dreams” sul finale con il suo Martin vintage soprano…il giorno dopo ho chiesto al mio fornitore di strumenti di fiducia se aveva uno uke in casa e mi disse che poteva procurarmi un Martin soprano in pochi giorni ad un buon prezzo…così presi il Martin soprano che posseggo (usatissimo) ancora adesso…e lì cominciò la malattia!

AB: Che cosa ti attrae di questo strumento? Quali sono i suoi pregi secondo te?

Max: La simpatia della forma e delle dimensioni. La trasportabilità e la possibilità di “ukulelizzare” qualsiasi canzone…non saprei neanche io, mi piace e basta!

AB: Che tipo di apprendistato hai avuto (o continui ad avere)? Autodidatta? Un maestro? Ti sei avvalso dell’ausilio di libri, DVD, o risorse sul web? Hai qualche dritta al riguardo da dare agli ukulelisti Italiani?

Max: Suonando già la chitarra acustica, il mandolino, il banjo etc. etc., una volta capito come si accordava, nel giro di un giorno avevo già il repertorio per ukulele…niente libri, DVD o roba del genere…non li sopporto…mi annoiano…preferisco fare da solo….ed è il consiglio che mi sento di dare agli ukulelisti italiani: prendete lo uke e suonatelo come vi pare!

AB: Quali tipi e quanti ukulele possiedi al momento e come te li sei procurati?

Max: Come dicevo ho il mio numero uno che è un Martin soprano, poi un baritono, un concerto e un banjolele e un altro soprano più economico, tutti comprati in Italia…ma non escludo prossimi nuovi acquisti a breve…

AB: Che accordatura usi, GCEA con Sol rientrante o altre?

Max: GCEA sui formati piccoli e standard, DGBE sul baritono.

AB: Che corde usi?

Max: Per i piccoli uso le D’Addario…per il baritono uso le corde per chitarra classica sfuse con in genere il RE e il SOL bronze…

AB: In che rapporti stai con il Sol rientrante? Antipatia, simpatia, guerra aperta, è la peculiarità dell’uku che preferisci, venendo dalla chitarra non riesci proprio a relazionartici, è diventato il tuo miglior amico?

Max: Ho semplicemente preso atto che era così…mi è indifferente la cosa.

AB: Suoni l’ukulele tutti i giorni? Quanto a lungo?

Max: No…ogni tanto…non suono molto in casa….suonando per lavoro suono già tanto fuori quindi…

AB: Ti sembra uno strumento addatto al tuo genere, il blues? Per quale ragione?

Max: A parte che io non suono strettamente blues ma anche altri generi affiliati penso che lo uke sia adattabile a qualsiasi genere musicale…basta volerlo!

AB: Lo usi per accompagnare il canto o anche in assolo?

Max: Lo uso per tutto…anche per cucinare!

AB: Qual’è la reazione del pubblico o dei colleghi musicisti quando ti vedono imbracciare il tuo inusuale (almeno in Italia) strumento?

Max: La reazione del pubblico, quando è sufficientemente attento e intelligente per accorgesene, quindi quasi mai, è sempre di sorpresa e simpatia, anche se la maggior parte delle volte lo scambiano per un mandolino o altre cose del genere…è difficile trovare qualcuno che viene da te e ti dice:-Ah…BELLO!...UN’UKULELE!-
Gli altri musicisti che non suonano con me hanno la frase standard:-Figata l’ukulele eh??!!!!...suona eh??!!!!...bello…vai!!!- …quelli che suonano con me invece sanno che quando lo sfodero è il momento delle pirlate, ma devono stare zitti e subire anche un set con lo uke se no non li pago!

AB: Il fatto di essere tra i pionieri dell’uku in Italia ti rende orgoglioso e geloso di questo primato oppure sei per il proselitismo?

Max: Non credo di essere pioniere di niente…Rino Gaetano lo suonò a Sanremo nel 78…lui può essere considerato pioniere…per quanto mi riguarda vorrei trovare tanti suonatori di uke e formare una band gigantesca itinerante di soli ukes per sensibilizzare i politici, la chiesa e l’intero popolo italiano a darsi all’ukulele…il nostro paese migliorerebbe di molto…quindi proselitismo assoluto!

AB: Hai qualche aneddoto particolare da raccontarci riguardo il tuo ukulele?

Max: Sì…una volta ero vicino a Zurigo per una gig e ho dimenticato il mio Martin sul tetto della macchina…chiaramente siamo partiti e mi sono accorto che lo uke non c’era solo quando sono arrivato sul luogo dove suonavo che era in montagna e a qualche km di distanza…sono ritornato dove l’avevo perso e chiaramente non c’era più….

Un’amica che abita li fece un inserzione su un giornalino locale per vedere se qualcuno lo aveva ritrovato…dopo un mese una vedova di un musicista lo riportò alla mia amica dicendole che lo aveva conservato pensandolo un segno del marito defunto!
Per questo il Martin è diventato il numero uno…è così….una volta che si affeziona lo uke non ti molla più!

AB: Conosci personalmente altri Ukulelisti in Italia?

Max: Sì…Veronica, la mia compagna J

AB: Secondo te esiste un profilo psicologico preciso dell’ukulelista? Voglio dire: ti sembra che l’ukulele attragga caratteri e personalità di un certo tipo oppure no?

Max: Sì…in genere ironia e una piccola dose di follia sono indispensabili!

AB: Che cosa il tuo carattere ha in comune con il tuo strumento? ;-)

Max: Niente…lo uke è sicuramente più bello e più simpatico da vedersi di me…

AB: Saresti disponibile a suonare nel contesto del primo ukulele festival Italiano ancora da organizzare?

Max: Assolutamente sì!

Non è terribilmente blues (e generi affiliati)?!?! :-D

Lo zio Dennis!


Quello che vi presentiamo oggi è un'altro portatore sano di ukulelite.

Ha contratto il contagio da un personaggio che abbiamo avuto già l'onore di conoscere, e a questo proposito vorrei aprire un piccolo inciso.
In effetti non c'è da sorprendersi se i pochi ukulelisti sparsi per la nostra penisola siano raccolti in sparuti gruppi di amici. La virulenza del contagio è così forte che ovunque compaia un ukulele è molto probabile che si crei un focalaio...e la pandemia risulta l'inevitabile passaggio successivo.

Quindi, se siete ukulelisti (in erba o aspiranti tali), e magari vi sentite terribilmente soli...siate fiduciosi perchè entro breve incontrerete molti vostri simili...l'ukulizzazione dell'Italia è molto vicina ;-)

Passiamo quindi alle presentazioni ufficiali.


L'ospite di oggi si fa chiamare Zio Dennis, suona l'ukulele, usa Linux e se ancora non bastasse è un ciclomeccanico di consumata esperienza. Queste rare peculiarità fanno di lui il mio nuovo eroe ;-)



AB: Quando hai cominciato a suonare l'ukulele e come è capitato?

Zio Dennis: L'ho preso in mano da un'annetto perchè Reason e AbletonLive (ma anche svariate macchine e strumentazioni per linux) non sopperivano (surrogavano?) più al mio bisogno di fare musica, in quanto il mio trasferimento professionale a Pavia mi ha tagliato dai gruppi e schiticchi musicali cui sono da sempre abituato (suono il basso e la chitarra e la batteria oltre che l'elettronica).
Incuriosito dallo scampa mi sono procurato uno di questi cosi e mi sono messo a fare canzoni swing e hawaiiane o di johnny cash, quando ho tempo trascrivo per ukulele brani famosi o che mi piacciono di cui non esistono ancora tablature (alcuni sono sul blog Panciollo, anche se lo mantengo poco).

AB: Cosa ti attrae in particolare di questo strumento?

Zio Dennis: Ottimo per la bici, il treno, la nave e tutti gli altri mezzi di trasporto belli che ci sono, controindicato per l'auto e quelli brutti :)
Bellissimo per unirsi a suonatori da parco e per strabiliare grandi e piccini, spicca nei dopocena oziosi durante i quali non "ingombra" come una chitarra, sa starsene in un angolo o appeso in giro senza dare fastidio o richiedere attenzioni che non siano quella di essere accordato spesso.
Canzoni preferite per ukulele: "la mia graziella" (canzone che scampaforche mi ha espressamente dedicato, e scusa se è poco) estate di bruno martino e suzie blue di ben harper.

AB: Sappiamo che da qualche parte hai sentito un motto assolutamente imperdibile a proposito dell'uku, ce lo declameresti?

Zio Dennis: "La differenza tra l'ukulele e il primo amore? Il primo amore non si scorda mai!"

AB: Hai qualche aneddoto particolare da raccontarci riguardo il tuo ukulele?

Zio Dennis: una volta da sbronzo ho detto alla mia ragazza:"Sei meglio di una bicicletta e di un ukulele messi assieme!" ... e lei capì di essere in cima alla mia lista..

AB: Che tipo di apprendistato hai avuto? Autodidatta? Un maestro? Ti sei avvalso dell’ausilio di libri, DVD, o risorse sul web? Hai qualche dritta al riguardo da dare agli ukulelisti Italiani?

Zio Dennis: Suono da autodidatta e, così come ho fatto con gli altri strumenti che suono, per allargare le mie conoscenze mi avvalgo di amici e di bicchieri di bianco sporco, oltre cha di un cappelo panama per tenere il cervello al fresco.
Il mio consiglio è quello di procurarsi una tavola di accordi e di usarla per "convertire" i canzonieri con le canzoni che si amano, il resto viene da se..

AB: Quali tipi e quanti ukulele possiedi al momento e come te li sei procurati?

Zio Dennis: l'unico in catalgo in un negozio di pianoforti a pavia.. ho un solo ukulele di fabbricazione rumena "Hora", la skoda degli ukuleli, ma il suono un po' cartonato si sente solo se confrontato "personalmente" con altri ukez..
Sto per comprarmi un ukulele Mahalo (rigorosamente verde), ma per ora non è nella top ten dei miei acquisti, anzi di acquisti non ne ho proprio in lista poichè sono povero.

AB: Che accordatura usi, GCEA o altre?

Zio Dennis: quella

AB: Che corde usi?

Zio Dennis: quelle che ci ho trovato sopra

AB: Suoni l’ukulele tutti i giorni? Quanto a lungo?

Zio Dennis: recentemente tutto il tempo libero-musica lo passo a ukare.. un'ora al di ogni tanto e molto di piu nel w.end

AB: Ti sembra uno strumento addatto al tuo genere preferito...per quale ragione?

Zio Dennis: suono la musica del diavolo e solo il diavolo poteva progettare uno strumento ed un suono cosi..

AB: Qual’è la reazione del pubblico o dei colleghi musicisti quando ti vedono imbracciare il tuo inusuale (almeno in Italia) strumento?

Zio Dennis: in genere un silenzio fatto di risolini e allusioni.. ma solo prima di sentire i miei swingheggiamenti!
Ma se qualcuno gia lo conosce allora spiega tutto da sè ai suoi amici e io devo solo sorridere.. un po come quando mostro per strada ad un mio amico una bici a scatto fisso, dico al mio socio "ecco una di quelle bici di cui ti parlavo" e vedo il proprietario della suddetta ridersela sotto i baffi compiaciuto..

AB: Il tuo ukulele è mai stato oggetto di qualche forma di pregiudiziale disprezzo, o viceversa, di ammirazione da parte di qualcuno?

Zio Dennis: no.. al massimo si puo dire che alla vista di un ukulele parlano tutti di marilyn oppure parlano di mandolini e niente piu

AB: Conosci personalmente altri Ukulelisti in Italia?

Zio Dennis: il prodigioso scampaforche! lui è stato il mio evangelizzatore, poi ci sarebbe un italiano che però abita in isvezia (che nel suo piccolo e senza pubblicizzarsi coltiva l'ukulele innaffiandolo con canzoni di brassens, ferrè e altri) ma non credo che si possa iscrivere in questa lista.

AB: Secondo te esiste un profilo psicologico preciso dell’ukulelista? Voglio dire: Ti sembra che l’ukulele attragga caratteri e personalità di un certo tipo oppure no?

Zio Dennis: credo che siano i gusti personali piu che la "pissicologia" a farla da padrone in questi casi, una certa dose di humor e autoironia certamente, poi il resto viene ascoltando musica in giro per il mondo...

AB: Che cosa il tuo carattere ha in comune con il tuo strumento preferito? ;-)

Zio Dennis: rende ridicole anche le canzoni serie, direi..

AB: Saresti pronto a partecipare al primo ukulele festival Italiano ancora da organizzare?

Zio Dennis: ma cerrrrto! è come se fossi gia là!

...è il mio eroe! ;-)